Edvard Munch and the Dilemma of Emancipation

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Edvard Munch Symbolsk studie / Symbolic Study, 1893 1894, Tempera on unprimed cardboard  Munch Museum  Munch-Ellingsen Group  BONO, Oslo 2013 Photo Munch Museum, Oslo
 
This year I decided to dedicate the month of August to visit exhibitions that I was intrigued by the subject matter. After visiting the exhibition When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013”, on display at the Headquarters of the Prada Foundation in Venice, I was fascinated by the title of the exhibition of the Fondazione Bevilacqua La Masa, and that from the articles that I read promised viewing works just notes Munch. "Beware of the Holy Whore: Edvard Munch and the Dilemma of Emancipation" is a project organised by the Office for Contemporary Art Norway and Fondazione Bevilacqua La Masa in Venice, as the official Norwegian representation at the 55th International Art Exhibition. The exhibition includes a serie of rarely exhibited works by Edvard Munch in addition to a newly commissioned film by Lene Berg, “Ung Løs Gris” (Dirty Young Loose 2013), and revolves around emancipation an issue Always vexed with contradiction, between the realm of freedom and consequences of the isolation that often accompany the pursue of a different life.


Quest’anno ho deciso di dedicare il mese di agosto alla visita di mostre che mi incuriosivano per il tema trattato. Dopo aver visitato la mostra When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” esposta presso la sede veneziana della Fondazione Prada, ero attratta dal titolo della mostra della Fondazione Bevilacqua La Masa e che dagli articoli che avevo letto prometteva la visione di opere poco note di Munch. “Attenzione alla Puttana Santa: Edvard Munch e il dilemma dell’emancipazione” è un progetto organizzato dall’Office for Contemporary Art Norway e la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, come contributo ufficiale della Norvegia alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte. La mostra comprende una serie di opere di Edvard Munch che di rado sono state esposte oltre a un film di recente commissionato da Lene Berg, “Ung Løs Gris” (Sudicio Giovane Facile 2013), e che ruota intorno all’idea di emancipazione come prospettiva contraddittoria, sospesa tra lo spazio della libertà e le conseguenze di quell’isolamento che spesso accompagna la ricerca di una vita diversa. 

 
The exhibition begins with the film by Lene Berg "Ung Løs Gris" (Dirty Young Loose 2013), a film that concentrates on three characters who are interrogated about their roles as either victims or perpetrators in a complex situation. The film explores the interpretation of human behaviour based on preconceptions about roles and norms. Just like the exhibition as a whole, the film presents the deconstruction of an original scene which functions as a catalyst for a revision of the politics of liberation, of gender struggle and of internal conflict, the dilemma of emancipation.


 La mostra inizia proprio con il film di Lene Berg "Ung Løs Gris" (sudicio Giovane Facile 2013), che si concentra su tre personaggi stereotipati, a cui vengono poste domande sui loro ruoli di vittime o carnefici in una situazione complessa. Il film analizza l'interpretazione del comportamento umano sulla base dei pregiudizi e delle regole dominanti. Come la mostra nel suo complesso, il film presenta la decostruzione di una scena originale, la quale funziona da catalizzatore per la riconsiderazione delle politiche di liberazione, del conflitto di genere e del conflitto interiore: ovvero il dilemma dell'emancipazione.
“Ung Løs Gris” (Dirty Young Loose 2013),

“Ung Løs Gris” (Dirty Young Loose 2013),
 

The exhibition continues with works by Munch. Munch’s emphatic treatment of these themes from 1902 to 1908, before entering the asylum, reflected an internal ambiguity and anguish. Munch described this period as an ‘eternal civil war’, after which his work moved to a more distanced treatment of subjects, in social caricatures in which he offers an ironic critique of an increasingly capitalist and permissive society.

La mostra prosegue con le opere di Munch. L'enfasi con cui Munch trattò questi temi dal 1902 al 1908, prima del ricovero in un istituto psichiatrico, evoca angoscia e ambiguità interiore. Munch ha descritto quel periodo come "un'eterna guerra civile", al termine del quale il suo lavoro fu caratterizzato da una maggiore distanza dai soggetti trattati, con caricature in cui è presente una critica ironica a una società sempre più capitalistica e permissiva.

Edvard Munch Selvportrett i sengen / Selfportrait in Bed, c. 1902


Edvard Munch Selvportrett ved lunsjbordet pa Dr. Jacobsons klinikk / Selfportrait at the Lunchtable at Dr. Jacobson’s clinic, 1908–09


 

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Dalì. #quotes #citazioni

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Soft Watch at the Moment of First Explosion
Orologio molle al tempo della prima esplosione
Montre molle au moment de sa première explosion
(1954)
The difference between false memories and true ones is the same as for jewels: it is always the false ones that look the most real, the most brilliant.
Salvador Dalì 

La differenza tra i falsi ricordi e quelli veri è la stessa che per i gioielli: sono sempre quelli falsi che sembrano i più reali, i più brillanti.
Salvador Dalì 

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Happy Birthday Peggy!

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Happy Birthday Peggy! A concert for Peggy.
August 26, 9pm
A Musical Journey. From Venice to Tuscany and back again 1851-1991
Gotham Chamber Opera
in collaboration with Works & Process at the Guggenheim



Buon Compleanno Peggy! Un concerto per Peggy.
26 Agosto, ore 21
Un viaggio musicale. Da Venezia alla Toscana e ritorno. 1851-1991 Gotham Chamber Opera
In collaborazione con Guggenheim Works & Process


event / evento: http://www.guggenheim-venice.it/membership/concerti/concerti.html

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Jacques Louis David

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The series dedicate to details in art.
I started with "Afternoon Tea" by Charles-Joseph-Frédéric Soulacroix (1825-1879) and then with a Venice's view of Canaletto. Continuous, in this post, with Jacques-Louis David and the details of "Consecration of the Emperor Napoleon and the Coronation of Empress Joséphine on December 2 1804 "(1806-07).
The work is amazing and great, but if observed in detail is astounding.

Continua la serie dedicata ai dettagli nell'arte.
Ho iniziato con "Afternoon Tea" di Charles-Joseph-Frédéric Soulacroix (1825-1879) e poi con una veduta di Venezia realizzata da Canaletto. 
Continuo, in questo post, con Jacques-Louis David e i dettagli di "Consacrazione dell'Imperatore Napoleone e Incoronazione dell'Imperatrice Joséphine il 2 Dicembre 1804" (1806-07).
L'opera è straordinaria e grandiosa, ma se osservata nei suoi dettagli è stupefacente.





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Fare secondo natura

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Artist: Maria Cristina Carlini.
Materials: Grès, corten steel, resin, recycled wood, sheet metal, iron.
The exhibition features the artist's aesthetic relationship with nature and its elements, which are a source of inspiration. The paintings express the poetry of the sculptress where the materials used are shaped in monumental sculptures and works of medium and small sizes.


Artista: Maria Cristina Carlini.
Materiali: Grès, acciaio corten, resina, legno di recupero, lamiera, ferro.
La mostra espone il legame estetico dell’artista con la natura e con i suoi elementi, che sono come fonte di ispirazione. Le opere esprimono la poetica della scultrice dove i materiali usati prendono forma in sculture monumentali ed in opere di medie e piccole dimensioni.








until 3 november 2013 / fino al 3 novembre 2013.

Maria Cristina Carlini. Fare secondo natura a cura di Martina Corgnati 
Castello Reale di Govone. Roero (Cuneo)
 
Info: Ufficio turistico Comune di Govone 0173 58103 - info@stefaniacravanzola.com
How to arrive / Come arrivare: Autostrada A21 (Torino-Piacenza): uscita Asti est - statale 231 direzione Alba - uscita Govone
Autostrada A6 (Torino-Savona)
: uscita Marene - statale 231 direzione Alba-Asti e proseguire per Govone
 
 
 

 
 

 

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When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013

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Walter del Maria, Art by Telephone, 1969.
"If this telephone rings, you may answer it. Walter De Maria is on the line and would like to talk to you" / "Se questo telefono squilla puoi rispondere, Walter De Maria è in linea e vorrebbe parlare con te"

More than 40 years later, “When Attidudes Become Form” comes to life again, althought without the initial phrase, “Live in your Head”. Ca’ Corner della Regina, site of the Fondazione Prada, is endowing itself with ascetic white walls and minimalist style typical of a 1970s museum. The aim being to reconstruct a 1:1 scale copy of the Kunstalle in Berne, which in 1969 hosted an exhibition that proved a milestone, because it marked the beginning of the avant-garde movements of that decade, but above all for Harald Szeemann’s layout, which was so closely linked to the works themselves a sto become an integral part of them.
The 1969 exhibition celebrated the fortuitous and chaotic nature of art, its susceptibility to all possible languages and all possible materials and all the practical, unprivileged means.
 
A più di quarant’anni di distanza viene riproposta “When Attidudes Become Form” con l’omissione della frase iniziale “Live in your Head”. Ca’ Corner della Regina, sede della Fondazione Prada, si dota di asettiche pareti bianche, stile minimalista da museo degli anni Settanta. Obiettivo: ricostruire in scala 1:1 la Kunsthalle di Berna, sede nel 1969, di una mostra che fece epoca. Perché segnò l’esordio delle avanguardie di quel decennio e soprattutto per l’allestimento di Harald Szeemann, così strettamente connesso alle opere da diventarne una parte integrante.
L’esposizione del 1969 celebrò il carattere imprevedibile e caotico dell’arte, la sua permeabilità a tutti i possibili linguaggi e a tutte le possibili materie, così come a tutti gli strumenti utili, non privilegiati.
From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di: Gary B. Kuehn, Eva Hesse, Alan Saret, Reiner Ruthenbeck, Richard Tuttle

I was not born yet in 1969 and I have dealt with a visit to this exhibition with some doubt and suspicion to see an exhibition nostalgic. At the bottom of Berne was an exhibition based on improvisation and artistic freedom. How was it possible to do a remake and make it a historical relic? This exhibition, however, surprised me. The location in an ancient Venetian building of works which in 1969 marked a turning point in contemporary art produces an effect of breaking even today. I'm not sure that he felt the sensations experienced by visitors in 1969, but I at the end of the visit I was sure I saw a show that will change the way expose works of art and to build the exhibition spaces.
 

Io nel 1969 non ero ancora nata e ho affrontato la visita a questa mostra con qualche dubbio e il sospetto di andare a vedere una mostra nostalgica. In fondo a Berna era stata allestita una mostra basata sull'improvvisazione e la libertà artistica. Come era possibile farne un remake e renderla un reperto storico? Questa mostra, invece, mi ha stupita. La collocazione in un antico Palazzo Veneziano di opere che nel 1969 hanno segnato un punto di svolta nell'arte contemporanea produce un effetto di rottura ancora oggi. Non sono sicura di aver provato le sensazioni vissute dai visitatori nel 1969, ma io al termine della visita ero sicura di aver visto una mostra che cambierà il modo di esporre le opere d'arte e di costruire gli spazi espositivi.
From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di: Barry Flanagan, Richard Artschwager, Alighiero Boetti, Mario Merz
 
From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di:
Bill Bollinger, Gary B. Kuehn, Keith Sonnier, Walter De Maria, Bill Bollinger

The show is a remake, even a readymade or an archeological object that is restored by putting together its different fragments. In the same way that the spaces of the Kunsthalle were occupied by a generation of young revolutionary artists in 1969, taking the same approach, the richly decorated spaces of Ca’Corner della Regina are in turn being invaded by the Kunsthalle’s twentieth-century rooms.
This exhibition has also allowed me, for the first time, to understand the real message of rupture of the art of those years and that of my generation is often not perceived. In those years everything was left to the liberating process of doing, where the viewer was not impeded by boundaries, protection systems, pedestals or perimeters, the exhibition became a dialectical field of encounter between the individual artists and the curator, between the event and the architecture: a place where the works formed links with each other, in a kind of continuously-evolving organic weave. 
 
La mostra è un remake, anzi un readymade o un reperto archeologico, ricostruito mettendo insieme tutti i suoi frammenti. Così come la Kunsthalle fu occupata da una giovane generazione di artisti rivoluzionari nel 1969, con lo stesso spirito gli ambienti riccamente decorati di Ca’Corner della Regina sono a loro volta invasi dalle sale novecentesche della Kunsthalle.
Questa mostra mi ha anche permesso, per la prima volta, di capire il reale messaggio di rottura dell'arte di quegli anni e che dalla mia generazione spesso non viene percepito. In quegli anni tutto era lasciato al processo liberatorio del fare, senza limiti, difese, piedistalli e costrizioni perimetrali, la mostra divenne un campo d’incontro dialettico tra artista e curatore, tra eventi e architettura: un luogo dove le opere realizzate s’intrecciavano tra loro, come in una sorta di trama organica in continua evoluzione.

Giovanni Anselmo Torsione, 1968


From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di:
Eva Hesse,
Bill Bollinger, Gary B. Kuehn and Keith Sonnier


Sol LeWitt Wall Drawing #12: Drawing Series I 1 (A & B) and III 1 (A & B), 1969; Carl Andre 36 Copper Square, 1968 and Frederick Lane Sandback Silver Gray Cord Trapezoid, 1967

With “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” the Fondazione Prada is reflecting on the notion of the reproducibility of an exhibition through an attempt to broaden the idea of the remake-a common and frequent practice in other cultural domains, such as cinema and music-to the field of art. (from Introduction by Miuccia Prada e Fabrizio Bertelli)
 

Con “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” la Fondazione Prada riflette sull’idea di riproducibilità di un evento espositivo, attraverso un tentativo di allargamento al campo artistico dell’idea di remake, pratica comune e frequente in altri ambiti culturali, quali il cinema e la musica. (dall’Introduzione di Miuccia Prada e Fabrizio Bertelli) 
From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di:
Mario Merz, Barry Flanagan, Richard Artschwager, Robert Morris, Bruce Nauman


Joseph Beuys, Ja Ja Ja Ja Ja Nee Nee Nee Nee Nee [Yes Yes Yes Yes Yes No No No No No], 1968
and
Fettecke [Fat Corner], 1969, Reenacted with The Estate of Joseph Beuys


Gilberto Zorio Il fuoco è passato [The Fire Has Passed], 1969


Gilberto Zorio Torce [Torches], 1969
and
Mario Merz Acqua scivola (Igloo di vetro) [Water Slips Down (Glass Igloo)], 1969


Schulwarte Bern

Schulwarte Bern


Neil Jenney The Siegmund Biederman Piece, 1968


Giovanni Anselmo Untitled, 1969
and
Il cotone bagnato viene buttato sul vetro e ci resta, 1969 and Untitled, 1968


From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di:
Richard Long A Walking Tour in the Berner Oberland, 1969; Claes Oldenburg Model (Ghost) Medicine Cabinet, 1966; Richard Artschwager Blp, 1968; Claes Oldenburg Study for Pants Pocket, 1963; Joseph Beuys, Ja Ja Ja Ja Ja Nee Nee Nee Nee Nee, 1968


Joseph Beuys Fettecke, 1969


From left to right / da sinistra a destra
works by / opere di:
Keith Sonnier, Richard Artschwager, Richard Tuttle, Alan Saret, Gary B. Kuehn and Walter De Maria


Franz Erhard Walther, Werkzeichnungen, 1963–69 and Werksatz, 1963–68


Ger van Elk Tres Qualitates Lucis, in Modo Rustico Californiae, 1968–69


Harald Szeemann’s documents, notebooks and photographs from the Harald Szeemann Archive

Ca' Corner della Regina, Venice




Stephen Kaltenbach Graffiti Stamp: Lips of Artist, 1968
 
Fondazione Prada
website
 
 
Fondazione Prada, Ca’ Corner della Regina Venice, 1 June – 3 November 2013
Photo: Attilio Maranzano
Courtesy: Fondazione Prada
 

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